"La verita' va cercata, non si puo' nascondere la realta', anche a costo di avere un'immagine negativa.""La verita' va cercata, non si puo' nascondere la realta', anche a costo di avere un'immagine negativa in Italia e nel mondo. Dobbiamo conoscere la verita' e lottare per averla, perche' senza verita' non c'e' giustizia, ne' liberta'", ha detto il Procuratore antimafia Pietro Grasso, commentando le nuove rivelazioni sul fallito attentato dell'Addaura.
"Ci impegneremo con tutte le nostre forze - ha aggiunto - per cercare la verita' sull'attentato dell'Addaura e sulle stragi, e' un problema di giustizia e di democrazia. E' necessario rischiarare quei fatti con la luce della verita'". (Continua
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MAFIA: STRAGI '93; GRASSO, COSCHE CERCAVANO NUOVI REFERENTI Le stragi mafiose del '93 erano tese a causare disordine per dare ''la possibilità ad una entità esterna di proporsi come soluzione per poter riprendere in pugno l'intera situazione economica, politica, sociale, che veniva dalle macerie di Tangentopoli. Certamente Cosa Nostra, attraverso questo programma di azioni criminali, che hanno cercato di incidere gravemente e in profondità sull'ordine pubblico, ha inteso agevolare l'avvento di nuove realtà politiche che potessero poi esaudire le sue richieste". Lo ha aeffe:rmato sempre Pietro Grasso, procuratore nazionale antimafia.
"Ribadisco che in un preciso periodo storico, dopo l'omicidio dell'eurodeputato Salvo Lima, la mafia aveva interrotto il rapporto col suo referente politico ed era alla ricerca di un nuovo soggetto che potesse esaudire le richieste dell'organizzazione"
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NAPOLITANO: DIAMO IL MASSIMO SOSTEGNO ALLE INDAGINI"Diamo il massimo sostegno alle indagini che cercano di chiarire gli aspetti ancora oscuri delle stragi' di mafia". Lo aeffe:rma il Capo dello Stato Giorgio Napolitano in una lettera a Maria Falcone, sorella del giudice assassinato 18 anni fa dalla mafia, e letta al convegno a Palermo nell'anniversario della strage, il Capo dello Stato aggiunge che 'e' necessario sgomberare il campo da ogni equivoco su quegli eventi'.
Ciampi: "La notte del '93 con la paura del golpe""Non c'è democrazia senza verità . Questo è il tempo della verità . Chi c'è dietro le stragi del '92 e '93? Chi c'è dietro le bombe contro il mio governo di allora? Il Paese ha il diritto di saperlo, per evitare che quella stagione si ripeta..." dichiara Carlo Azeglio Ciampi.
Tuttora noi non sappiamo nulla di quei tragici attentati. Chi armò la mano degli attentatori? Fu solo la mafia, o dietro Cosa Nostra si mossero anche pezzi deviati dell'apparato statale, anzi dell'anti-Stato annidato dentro e contro lo Stato? E perché, soprattutto, partì questo attacco allo Stato? "
All'epoca dei fatti Ciampi era il presidente del Consiglio di un esecutivo di emergenza, che prese in mano un Paese sull'orlo del collasso politico (dopo Tangentopoli) e finanziario (dopo la maxi-svalutazione della lira). Ciampi non esita ad azzardare l'ipotesi più inquietante: l'Italia, in quel frangente, rischiò il colpo di Stato, anche se è ignoto il profilo di chi ordì quella trama. "Il mio governo fu contrassegnato dalle bombe."
Perché a un certo punto, poco dopo la nascita del suo governo, le stragi cominciano? E perché, a un certo punto, dopo gli eccidi di Falcone e Borsellino, le stragi finiscono? Perché la mafia comincia a mettere le bombe? Perché la mafia smette di mettere le bombe?
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Berlusconi (questa, però, è una notizia vecchia):
â€So che ci sono fermenti nelle procure di Palermo e Milano che ricominciano a guardare a fatti del ‘92, ‘93 e ‘94. E’ follia puraâ€.
“Quello che mi fa male – ha aggiunto – è che gente così, con i soldi di tutti noi, faccia cose cospirando contro di noi che lavoriamo per il bene comune del Paeseâ€