pure per me sarebbe giusto, basta che quando si vota non si cerca il 50%+1 altrimenti direi che è abbastanza improbabile approvare leggi/riforme... se ho detto qualche cagata correggetemi please.
nessuna cagata...piuttosto direi che la formulazione è "imprecisa" confondendo un po causa/effetto o meglio correlazione/implicazione
è tutta una questione di
check&balance per dirla alla angla o di
bilanciamento dei poteri volendo essere italici.
Una democrazia rappresentativa moderna -proprio perchè si sa essere un sistema del cazzo con bug gravi e serie disfunzionalità, ma non si è mai riusciti ad attrezzarsi con qualcosa che funzionasse meglio di lei nel suo male- si base nel suo funzionamento sul limitare ed arginare queste disfunzionalità tramite meccanismi di controllo/blocco incrociati che dividano i poteri dello stato (e ad essi si associano anche istanze ideali oltre he funzionali es: rappresentatività /parlamento governabilità/governo etc.) e li facciano cozzare fra loro in una serie di veti incrociati che non permettano mai ad uno di sopraffare l'altro.
Quello di cui stiamo parlando è uno degli esempi classici:
due principi fondamentali cozzano fra loro. La rappresentatività massima possibile è cardine irrinunciabile di una democrazia rappresentativa e la stabilità di governo è condizione basilare per un buon funzionamento pratico dello stato...meno rappresentatività c'è più la governabilità è stabile e viceversa (con glie stremi ben immaginabili). Ovviamente si tratta di trovare un sistema mediano che assicuri al meglio entrambi
E così via...
Si capisce che alla fine ne viene fuori una roba ingarbugliatissima tipo domino gigante dove, essendo tutto interconnesso, se muovi una roba x poi dovrai ricalibrare tutto quanto di conseguenza per mantenere l'equilibrio di sistema sennò crei scompensi a catena e quindi effetti indesiderati con derive in un senso o nell'altro (per ingenuità, incompetenza o proprio volontariamente magari)
Nel caso specifico un parlamento tutto proporzionale secco è bene per al rappresentatività (poi bisogna vedere come è fatta al legge elettorale che incide molto) e lo sottoscriverei
MA per avere un senso deve essere in combinato disposto con altro:
in primis un esecutivo,cioè il governo, eletto a parte (un presidenialismo ad esempio) o comunque garantito in altra maniera nella sua stabilità funzionale, più slegato insomma dal singolo voto della camera legislativa
poi si deve evitare come la peste il bicameralismo perfetto, monocamera o camere separatissime nei poteri e funzioni (dipende dalla configurazione dello stato, enti locali etc.)
infine sono essenziali dei regolamenti parlamentari interni molto snelli e ben organizzati che sennò viene fuori un pantano.
A riguardo è piuttosto interessante il funzionamento tetesko.
La regola generale resta che non si può e non si deve guardare mai la singola modifica o la singola parte del sistema se si fa una modifica ma il sistema globale e tutti i dovuti balance da preservare.
Nel caso taliano da qui vengono le critiche alla attuale riforma in corso:
come ogni volta (complice proprio la procedura di cambio delle norme costituzionali) si è guardato ai singoli pezzi e si è seguita l'ottica del "meglio qualcosa che niente" mettendo le mani a cazzo di cane nel sistema e passando semplicemente da un sistema squilibrato all'altro.
Così, dovesse passare, ci troveremmo a reagire da un pantano cinquantennale invischiati in uno sbilanciamento forte verso il parlamentarismo partitico (studiato come figlio della WWII: un governo instabilissimo non potrà mai più dare un duce) ad uno invece sbilanciato sull'esecutivo con reali libertà rappresentative ridotte ad un lumicino a fronte di un "uomo forte al comando" con ampia capacità di incursione voce grossa in poteri dellos tato dove non dovrebbe poter metter bocca