In che senso? 
long story semi-short
nel grosso:la chiesa cattolica ha sedimentato aggiunte/rimaneggiamenti/sovrastrutture (3/4 delle quali di natura culturale/sociale/politica/economica passate per religiosa) per 2k anni cercando di omogeneizzare e rendere "retrocompatibile" tutto per non dover mai ammettere errori e contraddizioni...ormai è una barzelletta.
fai conto che su 2k anni di storia i movimenti interni per il "ritorno alle origini" esistono da 1600...perchè le origini già di per se son contraddittorie ricche di supercazzole.
Immagina che accrocchio sia ormai questo nel XXI secolo, tutto da ridere, ma il cattolicesimo per sua natura e pretesa va accettato tutto in blocco così come è proposto (anche nelle sue contraddizioni ed ipocrisie interne manifeste derivate dalla sua storia) ...quanti con un minimo di testa/cognizione posso non vederlo? nessuno. infatti se parli con un cattolico -anche col prete- dopo un po si arriva al "si ma la chiesa è fatta da uomini che sbagliano...alla fine non è che la fede sia la chiesa" saltando il presupposto che la base e differenza rispetto agli altri cristianesimi è proprio in primis che pretende di esserlo.
Già, una grossa stronzata in pratica. ...
Alla fine la cultura è un dato di fatto, è il prodotto di strati di commerci, scambi, eccidi e stupri di massa.
esatto.
il cattolicesimo ormai per la maggior parte viene "difeso" non perché ci si creda profondamente o ne si rispetti davvero i precetti ma perché ormai integrato come parte della nostra società-cultura storica-identità
come una squadra di calcio se vuoi
difatti alla mia morosa non piace l'attuale pontefice perchè troppo
liberal mentre le agradava l'intellettuale predecessore perchè più papa
oldstyleha lei le premesse nozionistiche per poter giudicare ciò con cognizione di causa? no...ma è discorso da bar come quello sull'allenatore /dirigente dell'udinese
@eldar
Condivido.
Infatti lei non si ritiene più cattolica, ma credente, tendente al cristianesimo, per una questione di tradizione e formazione familiare. Punto.
Senza una definizione precisa, comunque, della sua identità religiosa.
Accetta il fatto che, per convenzione sociale, in Italia, il riferimento spirituale sia la chiesa cattolica, ma fine.
Non va a messa, non si confessa, non prende comunione, vorrebbe sposarsi in chiesa perché fa parte degli usi e costumi delle nostre zone (e le piace, ovviamente), ma non reputa l'aspetto religioso del matrimonio preponderante, in questa scelta.
un classico.
la mia è più "coerente " a riguardo partecipando ai rituali previsti dal culto (la messa, qualche rosario, confessioni + comunioni, i venerdì di magro inq uaresima, un voto d rinuncia quaresimale etc.)
ma resta il fatto che sfoga bisogni umani di pensiero
d'altro con contesto socioculturale.
Io tendo a considerare un po' coglione chi crede. 
il che è sbagliato.
chi "crede" in qualcosa -soprattutto se inesistente- segue solo un normale e antropologicamente quasi inevitabile bisogno umano. La nostra parte irrazionale lo richiede per vivere serena, che a quella razionale piaccia o meno, e come mammiferi siamo composti da entrambe.
poi c'è chi invece rispetta una ritualità sociale...ed anche questa è una connotazione umana, vedi discorso di darko: la società umana ha bisogno di ritualizzazioni aggreganti e le pesca nella sua storia pregressa per mantenere le identità.
come vedi son due bisogni umani molto tecnici inerenti a psicologia e sociologia/antropologia e connaturati all'uomo
(che poi se vuoi definire l'uomo come coglione di per se per questo, allora ok ci troviamo pure daccordo ma questo è)
altra cosa è come questi bisogni vengono soddisfatti e come ciò si articola nella storia e nella quotidianità umana
li si fioriscono le ipocrisie e le stupidità.
dovrei buttarci giù due righe, ma epr te mi sembra sempre sprecato