Ma conosco benissimo il punto di vista di Latouche, ed anche quello di Georgescu-Roetgen (più completo e con più punti di merito), tutta la compagnia cantante del club di Roma, il rapporto sui limiti dello sviluppo ecc. Ora sicuramente hanno dei punti validi, e sarà pure vero che il PIL è una misura che lascia fuori tante altre cose (spesso difficilmente quantificabili) ma se vedo le alternative proposte (tipo il BESS) metto mano agli accendini, ma applicare questo discorso quando si parla ad es. di Grecia significa in qualche modo giustificare le politiche di austerità. Ora io forse lo avrete capito sono un ultras veterokeynesiano (o meglio minskyano/kaleckiano ma semplificando un po') e quindi mi girano un po' i coglioni ecco a vedere queste apologie di uno stillicidio economico travestite da campagna ambientalista. Comunque per dire il petrolio non riuscirà più a garantire un ritmo di produzione adeguato alla crescita ma chi vi dice che per allora non andremo in giro su macchine elettriche che useranno l'energia prodotta da centrali nucleari al torio? E comunque prima o dopo anche noi esseri umani scompariremo, statece. Però intanto preoccupiamoci del futuro prossimo. Anche Piketty devo dire riesce comunque a parlare di diseguaglianze in termini molto "signoramia": mi pare si concentri molto sugli stock di ricchezza, al massimo proponendo qualche patrimoniale, e però glissa moltissimo sulle dinamiche salariali (in particolare è cruciale il rapporto tra produttività e salari) che hanno creato queste differenze in termini di accumulazione (che poi diventano anche causa esse stesse degli squilibri nella distribuzione della ricchezza ecc.) e comunque non è che il dibattito su queste cose lo abbia iniziato lui, anzi. Poi il perché un mattone pieno di dati sostanzialmente conosciuti e osservazioni nemmeno troppo originali e comunque parecchio timide sia diventato un fenomeno mediatico non ne ho idea ma comunque cosa stavamo dicendo mi sono perso ciao.