ovvio è un ragionamento un pò del piffero in quanto ancora di fantasia, ma è un giochino utile imho a guardare la proposta in maniera più oggettiva.
Intendevo modifica al contrario, passare da quella proposta a quella che c'è adesso.
Ovvio che toccherà cambiarla ancora (come già è successo in passato), le situazioni cambiano, perchè la costutuzione no?
Inoltre visto il numero di governi da quando è attiva, mi sembra che quella parte non funzioni tanto bene...
Invece io sono convinto che stravincerà il no 
Sarei veramente stupito del contrario.
Un ragionamento del piffero, come dici tu, che aiuta a guardare la cosa in maniera più oggettiva. Oh ognuno c'ha la logica che vuole alla fine eh.
Sinceramente a costituzioni invertite voterei sì: almeno eleggerei i senatori.
Eh ma così diventa una legge ordinaria, bada bene che non parlo di piccoli ritocchi: questo è un cambiamento sostanzioso. Oltretutto come ho già detto questo è già la riforma di una riforma, visto che si prende atto del casino combinato con la riforma del titolo V del 2001, passata col referendum. Ma appunto se ogni governo si mette in testa di cambiare la Costituzione, allora non ha più senso come concetto, cioè come serie di regole stabili e fisse che garantiscono un certo modello di convivenza pubblica e politica. Lo Statuto Albertino aveva la caratteristica di essere emendabile a maggioranza semplice, e di questo i fascisti se ne approfittarono.
Comunque guarda che è con il proporzionale puro e i governi che duravano nove mesi che l'Italia, da paese agricolo sconfitto in guerra è diventata (alla fine degli anni '80) la quinta potenza industriale del mondo. E ad ogni modo, ma de che stamo a parlà? Sì ok al governo Moro succedeva il governo Andreotti al quale succedeva il governo Fanfani e così via ma era una "staffetta" e una serie di cambiamenti graduali nella stessa direzione, non certo bruschi cambiamenti tra governi con intenzioni opposte. Da quando ci sono le varie forzature maggioritarie e i governi che durano di più invece abbiamo fatto il percorso inverso, dalla prosperità alle macerie.