BUBS - Barely Ubuntu Bar Sport

Vorrei che sia un topic serio. Pl0x solo post attinenti. Potrebbe pure essere divertente.

Regole: tutta la storia viene pubblicata in un normale messaggio. Un messaggio per utente. Un solo blocco logico per messaggio (posto io il primo così vi faccio capire). Se volete postare commenti, suggerimenti al prossimo, o solo mandarmi affanc*lo (è più volgare con l'asterisco, visto che lo scriviamo sempre senza :lki:), tutto sotto spoiler. Per chiarezza niente al di fuori della frase per utente dev'essere postato fuori dagli spoiler.
Ovviamente un utente può scrivere solo un post per volta.
Sono fortemente scoraggiati edit. Inoltre, ATTENZIONE. Se qualcuno scrive un messaggio mentre voi state scrivendo il vostro, riscrivete da 0 una continuazione.
Se in una frase c'è una citazione diretta, anche da 10000 frasi, non importa: voi scrivetela tutta. La cosa non vale ovviamente per il dialogo indiretto.

Disclaimer: faccio schifo a scegliere nomi. No, veramente faccio schifo pure a tutto il resto :lki:


TEMA: fantasy, elementi divertenteggianti.

LET'S BEGIN.

Sua Maestà il Re Neyst Signore del Sud, lo chiamavano. Inetto, continuava a chiamarsi. Perché non riusciva a venirne a capo? Aveva ingaggiato spie, promesso perdono a condannati, offerto asilo a fuggitivi e oro a chiunque gli avesse saputo dire un dannato qualcosa riguardo a quello che stava succedendo nella capitale. Ma tutti, nessuno escluso, continuavano a sparire.

La cosa assurda, a cui non sapeva dare spiegazione, era la sparizione IN PIENO GIORNO di una intera ciurma, giù al porto. Erano scesi dalla nave, e nessuno li aveva più visti.

E il problema non si limitava ai soli umani. Sempre più numerosi fattori del contado affollavano da giorni la cancelleria per lamentare la sparizione chi di pollame, chi di una mucca o greggi interi; la foresteria sarebbe già stata piena ed invivibile se non fosse stato per una fortuita sparizione di massa due giorni addietro (comuqnue fastidiosa per averlo al contempo privato di tre segretari, due scriba ed una mezza dozzina fra serventi e guardie)

Per avere un maggiore controllo sul reame e per risolvere questo impellente problema decise di inviare per mari e monti piccole imbarcazioni contenenti ognuna un esperto marinaio, una guardia reale e 2 tra i funzionari, consiglieri e elementi più saggi e fidati di corte. Mando direttamente al porto dove avvennero le sparizioni una delle spedizioni più efficienti: quella composta da suo cugino Carlux e il capo dei filosofi di corte Sarimmax.

delle trentasei imbarcazioni partite - trentotto allestite, ma due equipaggi scomparvero la notte prima della partenza- una dozzina smisero di mandare piccioni di segnalazione entro il primo quarto di luna ed un totale di ventotto furono date per disperse già, a tre sole settimane dalla partenza, non avendo ricevuto nessuna comunicazione del loro passaggio dagli insediamenti sui loro itinerari stabiliti.
In realtà, con la luna nuova nessun messaggio alato giunse più d alcun avamposto o villaggio e, viste le poche scolte di esploratori che fecero ritorno, la corona restò cieca e sorda ai suoi territori.

Si scoprì poi che non tutti gli equipaggi sparirono. In alcuni casi erano spariti solo i piccioni che dovevano portare le nuove.

Chi, o cos'era l'entità provocava questo misterioso problema? Le sparizioni non erano del tutto casuali.

C'erano gli adoratori del dio Sguaz, i pochi rimasti, che predicavano la fine del mondo e piaghe immense per chi non si fosse convertito prima della fine.
I più maliziosi pensavano a una semplice fuga sull'isola delle semprevergini, e le mogli erano incazzate.
Serviva qualcuno che facesse luce su questo mistero.

A causa di questo sospetto, il Re Neyst scelse un gruppo di uomini del suo esercito: noti per essere immuni all'ipnotismo e a diverse forme di magia.

Erano tutti molto alti, grossi e pesanti quanto un bue. Addestrati alle più segrete tecniche di combattimento ordosiane, in grado di uccidere, ognuno di loro, decine se non centinaia di uomini in battaglia.

Il problema era trovare chi cucinasse per cotanti orsi affamati. Infatti le cuoche del regno si rifiutavano di doverli servire durante le battaglie, perchè era un lavoro immane

Però c'era un la to positivo. Se anche fossero spariti, sarebbe stato molto meglio rispetto agli specialisti della corte. Di soldati ce n'erano decine di migliaia. E puzzavano. Liberarsi di qualche soldato voleva dire anche meno paghe.

Intanto il re convocò il mago di corte per vederci ancora più chiaro nella faccenda. Il mago si mise in contatto con gli dei recitando la sacra formula

Uchmal sgnablò
fendal cirè
eldar drinqwack
ismeth darkò
Col potere di noi tre invoco i sacri dei di bubs

tuttavia, qualcosa andò storto: solo uno degli dei, infatti, rispose all'appello. Apparve, vestito di lamè e nastrini, splendido e abbagliante. Scrutò il Re, e le persone presenti, e disse:
"Io, Ismeth Darkò, ho risposto al tuo appello. Ordunque, cosa ti turba tanto da disturbare un Dio?"

Il mago di corte raccontò del terribile fato che colpì la regione, mentre gli altri rimasero incantati dalla luce che emetteva Darkò.

Quando finì di parlare, Darkò parve sovrappensiero per un poco. Giusto quel poco che può sembrare sovrappensiero un dio.
Poi scomparve. Così, nel nulla, senza dire una parola o lasciare tracce.

Si scoprì allora, scomparsa la grande luce emanata dal dio, che era sparita anche la figlia del re, la principessa Malpensa.

"Dov'è mia figlia? Cosa ne hai fatto, stregone? Rispondimi! O sarai messo nelle segrete senza cibo, a morire lentamente!"

gli astanti, attoniti, non sapevano che dire. In fondo, il loro sovrano aveva apostrofato uno dei 4 Dei come "stregone". Grande sarebbe stata la vendetta degli Dei.

Una voce tuonante prese la forma di fuoco in mezzo alla sala.
"Ci saranno dei sacrifici! Il sangle di molti sarà versato per il furto del calice del tutto e del niente! E nemmeno gli dei potranno nulla!".

e furono lacrime di sangue. Il popolo, disperato, raccattava le povere cose e cercava di allontanarsi, verso una futile quanto vana fuga.

Lo stregone allora si tramutò nel dio Eldar Drinqwack, furioso con il re per la calunnia ricevuta.

«Inginocchiati!» tuonò. «Prova a ripetere ciò che hai detto, vile mortale!»
Il Re, tremando e sudando freddo, ammutolì.

Fu allora che notò l'ascia della giustizia in mano ad Eldar ed ebbe paura

Si inginocchiò, si prostrò davanti al Dio, implorando pietà:
«Perdono, grande Dio, erano le parole di un padre preoccupato e di un Re affranto dalla sorte del suo popolo. Ti prego di non togliermi la vita, per non privare il mio popolo della sua guida»

E, magnanimo ma non privo senso di giustizia, il dio lo lasciò vivere seppur vincolato da una pena eterna.
Il sovrano si espresse da allora in poi tramite parole rimescolate e storpiate, che la lingua che osò sferzare gli dei mai più avrebbe  proferito una parola nella forma corretta.
Così fece Eldar -e così diciamo tutti-

Ed il Re esclamò «Rgaize o grnaed Doi id oon arveim tloto al ivta! Giudeòr quetos poolpo vsero al iav delal slavezaz!»

Da allora il re fu soprannominato sua mistippità. Un giorno, sentendo un suddito che lo chiamava così, gli fece tagliare la lingua.
Della spedizione non c'erano ancora notizie, la paura cresceva e gli dei adirati non collaborarono più

In un giorno triste, perchè altro non poteva essere dato che erano spariti tutti i monelli, arrivò al castello un misterioso uomo. Uno che lo vedevi quando arrivava, t'accorgevi che c'era anche se era in mezzo a mille persone. Lo sentivi. Al paese, delle persone come lui, dicevano che avevano l'ombra d'oro. E fu così che tutti si fermarono in silenzio a guardare quest'uomo. E venne spontaneo al Re domandare il suo aiuto.
"al pergo, ic autii".

"Sono qui per questo. So cos'è successo, e so anche la soluzione. Ma sarà un viaggio difficile, e avrò bisogno di oro."

Vediamo di capire meglio chi sono questi uomini dall'ombra d'oro. Riporto quanto descritto da Antonio delle Puglie nella sua raccolta di leggende misteri misteriosi e favole favolose

Ma chi sono questi misteriosi uomini dall'ombra d'oro? Sono uomini che perdono memoria del proprio passato alla fine di ogni missione, ma sanno in anticipo dove andare per risolvere QUEL problema. Sono uomini che inseguono lo stesso problema per il resto della loro vita. Girano voci, sia dentro che fuori dal reame, che raccontano di uomini immortali dall'ombra d'oro. Probabilmente questa diceria è nata dal fatto che questi uomini sono nomadi e non conoscono il proprio giorno di nascita, ma di quei pochi avvistamenti nessuno era abbastanza avanti con gli anni da essere considerato anziano, o abbastanza giovane da essere considerato ragazzo. Questi uomini prima di iniziare la loro missione si fanno poggiare sulla propria ombra un pezzo d'oro dal peso direttamente proporzionale al livello della forza maligna da combattere.

Ma chi è quest'uomo misterioso? La vera ombra è nel suo passato e, volendo, non potrà mai raccontarla... ma conosce il suo nome. Ha una medaglia al collo con la sua foto ed un incisione: SunJack.